Dopo l’incidente, un uomo di 78 anni originario di Acquaviva delle Fonti ha lasciato Roberto Casiello, il ciclista di 61 anni, in condizioni critiche lungo la strada, ma è stato identificato grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza. È stato condannato a una pena di due anni, cinque mesi e dieci giorni, con sospensione della pena.
Una pena per omicidio stradale
Il 78enne, mentre si trovava alla guida di un SUV, ha patteggiato una pena di due anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione, pena sospesa, per omicidio stradale e omissione di soccorso dopo aver investito Roberto Casiello, ciclista 61enne originario di Foggia, il 29 ottobre 2024. Queste informazioni sono state riportate da Giesse Risarcimento Danni, un gruppo nazionale che si occupa di incidenti stradali letali.
Decide il giudice
Il Gip del Tribunale di Foggia, Michela Valente, ha accettato la richiesta di patteggiamento, giunta dopo un accordo tra il Pubblico Ministero, Dominga L. Petrilli, e l’avvocato difensore dell’imputato. Il Pubblico Ministero aveva richiesto un giudizio immediato per l’uomo che, dal 30 ottobre, era agli arresti domiciliari; tale misura è stata revocata con il patteggiamento. Inoltre, il giudice ha disposto anche il ritiro della patente di guida dell’imputato.
Il tragico incidente
L’incidente è avvenuto il 29 ottobre del precedente anno: Roberto Casiello stava pedalando sulla sua Bianchi da corsa lungo la statale 17, uscendo da Lucera e dirigendosi verso Foggia. Mentre si trovava sulla carreggiata, è stato colpito con violenza da un SUV Chevrolet Trax guidato dal 78enne, il quale non ha potuto evitare di investirlo, scaraventandolo oltre il guardrail. Sul posto sono giunti i soccorritori del 118 e il Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Lucera, ma, purtroppo, i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso per le gravissime ferite riportate. L’investitore, invece, è riuscito a fuggire, lasciando la scena.
Indagini e identificazione dell’autore
Elementi cruciali per le indagini furono alcuni frammenti di carrozzeria rinvenuti sul luogo dell’incidente, i quali sono stati identificati come compatibili con un modello di Chevrolet Trax. Le forze dell’ordine hanno utilizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona per ricostruire il percorso del veicolo e identificare la targa del pirata della strada. L’uomo è stato rintracciato e arrestato il giorno successivo, venendo poi posto agli arresti domiciliari.
Le parole della moglie di Roberto
“Roberto era un ciclista esperto, molto attento e scrupoloso, ma la sua cautela non è stata sufficiente a salvargli la vita”, dichiara con tristezza la moglie di Casiello, Teresa Marasco. “Apprezzo moltissimo l’immenso lavoro investigativo eseguito dalla Procura, che in poche ore è riuscita a rintracciare il colpevole. Tuttavia, sapere che costui si sottrae a una condanna severa con solo due anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione, accompagnata dalla sospensione della pena, dopo aver abbandonato mio marito esanime sulla strada senza dargli soccorso, nonostante fosse un medico in pensione, mi lascia profondamente amareggiata”.
