Bari ha celebrato uno dei suoi figli più rappresentativi. Lunedì 13 ottobre, nell’Aula Magna “Aldo Cossu” del Palazzo dell’Ateneo dell’Università degli Studi di Bari, si è svolta l’iniziativa “Pascali 90 – L’eterno selvaggio bambino”, promossa dall’Aps Incontri per il novantesimo anniversario della nascita di Pino Pascali (1935-2025).
Un legame rinnovato con la città e con il Mediterraneo culturale
L’appuntamento, iniziato alle 17:00, ha rinsaldato un rapporto profondo e inscindibile tra l’artista — figura emblematica dell’arte contemporanea italiana e della vitalità creativa del Sud — e la città dove vide i suoi primi passi e parte della sua formazione. Con questa occasione, la comunità barese è stata invitata a rimettere a fuoco l’ironia pungente, l’energia plastica e la persistente attualità della visione di Pascali.
Il momento clou: la visione di un documento rarissimo
L’apice emotivo dell’incontro è stato raggiunto con la proiezione del raro filmato “Pino Pascali – L’anima mia che con la morte parla”, un documento di valore eccezionale custodito nel prezioso Archivio Incontri-TPE. Un materiale d’archivio capace di riaprire uno squarcio sul vissuto umano e poetico dell’artista.
Un video del 1982: luoghi privati, mani autoriali, materiali rivelati
Realizzato nel 1982 con regia e testi di Santa Fizzarotti Selvaggi e con la sceneggiatura di Angela Campanella, il video è stato girato a Polignano a Mare nella casa di famiglia, alla presenza dei genitori. Le immagini hanno offerto al pubblico un accesso intimo e inedito: oggetti personali, bozzetti per scenografie (fra cui quelli per Il Conte di Montecristo e I Promessi sposi) e opere come la “Trappola” hanno restituito la trama concreta del suo immaginario.
La memoria come regia: un racconto che abita i luoghi
Come evidenziato dagli organizzatori, la forza del film risiede nella sua natura di testimonianza viva: non una semplice cronaca, ma un attraversamento della casa originaria, dove la creazione sembra tornare a vibrare. Il fluire delle immagini, quasi silenzioso, guida lo spettatore tra stanze, luci e oggetti che hanno appartenuto a Pascali, permettendo al gesto artistico di riprendersi il proprio spazio, in una dimensione in cui i luoghi diventano memoria attiva.
Voci e sguardi: il confronto tra giornalismo, critica e arte
A condurre l’incontro è stato il giornalista e scrittore Michele Cristallo, dopo i saluti istituzionali di Alessandra Lopez, presidente del Municipio 2 di Bari. Il dialogo è poi entrato nel vivo con gli interventi di figure di primo piano che hanno esplorato molteplici sfaccettature della vita e dell’opera di Pascali: Angela Campanella, regista e documentarista; Costantino Foschini, giornalista e regista; Santa Fizzarotti Selvaggi, critica d’arte e scrittrice; e Francesco Schiavulli, artista che da sempre trae ispirazione dalla poetica pascaliana.
Una chiusura intensa: l’intervista immaginaria e il libro
Giancarlo Liuzzi, presidente dell’Aps Incontri e responsabile dell’Archivio Incontri-TPE, ha concluso la sessione di confronto con un passaggio particolarmente emozionante, dando voce all’intervista immaginaria a Pascali contenuta nel volume “Pino Pascali – Io sono un bambino selvaggio” (1983 – ristampa 2018), scritto da Santa Fizzarotti Selvaggi insieme a Valentina Bonomo. Un momento capace di avvicinare ulteriormente l’assenza alla presenza, la memoria alla parola.
Una celebrazione che unisce commozione e scoperta
L’evento ha pienamente centrato il proprio intento: offrire al pubblico una celebrazione in grado di intrecciare ricordo e prospettiva, emozione e conoscenza, rendendo omaggio a un artista che ancora dialoga con la terra, con l’acqua e con la memoria viva della Puglia.
