I piani di questa vicenda risalgono al 21 gennaio 2024: in seguito a una discussione avvenuta in un locale, tre giovani iniziarono a inseguire un altro veicolo nel tentativo di costringere a uscire gli occupanti, ma questi ultimi riuscirono a fuggire. Durante l’inseguimento, furono esplosi nove colpi di pistola.
Condanna per tre giovani baresi
Tre giovani di Bari, di età compresa tra i 21 e i 29 anni – Massimiliano Biasi, Michele Portoghese e Michele D’Addabbo – sono stati giudicati colpevoli dal Giudice per l’udienza preliminare Ilaria Casu. La condanna, espressa con rito abbreviato, prevede otto anni e sei mesi di detenzione per i primi due imputati e otto anni e otto mesi per il terzo. Le accuse principali sono tentato omicidio e detenzione illegale di armi, aggravate dall’uso di metodi mafiosi. Inizialmente, la Procura di Bari aveva chiesto una pena di 12 anni. La notizia è stata riportata dall’agenzia Ansa.
Il fattaccio di San Girolamo
Le azioni che hanno portato alla condanna dei tre ragazzi sono avvenute nel quartiere San Girolamo di Bari, il 21 gennaio 2024. Le indagini hanno ricostruito nei dettagli ciò che è accaduto all’alba di quel giorno: i tre giovani, a bordo di un’auto Fiat 500X nera, avrebbero iniziato a inseguire un’altra Fiat 500X di colore bianco. A bordo di quest’ultima si trovavano tre ragazzi con i quali avevano avuto un litigio poco prima in discoteca.
La sparatoria
Costretto a fermarsi, il conducente della 500X bianca si è trovato in una situazione critica; D’Addabbo e Portoghese sono scesi dal veicolo, brandendo due pistole, e le hanno puntate contro gli occupanti dell’altra auto. Nel frattempo, Biasi ha cercato di aprire la portiera del veicolo, tentando di far scendere uno dei ragazzi che, durante la discussione precedente, lo aveva colpito con due pugni in faccia. Tuttavia, l’altra auto è riuscita a ripartire e, in risposta a ciò, Portoghese e D’Addabbo hanno sparato ben nove colpi di pistola, mirando all’altezza dell’uomo e colpendo la maniglia posteriore della Fiat bianca.
Testimonianza e futuro giudiziario
L’intera scena è stata osservata da un sovrintendente della polizia di stato, che ha assistito agli eventi dal proprio balcone. Questo testimone è riuscito a fornire una dettagliata ricostruzione dei fatti ai colleghi, incluse le targhe dei veicoli coinvolti. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni dalla pubblicazione.
