Le Key Box nelle Strutture Ricettive
Le key box, ossia quei contenitori posizionati all’esterno degli edifici da affittare per villeggiature e bed and breakfast, continueranno a essere utilizzate per il momento. Non ci sono indicazioni imminenti da parte del Comune per la loro rimozione, poiché anche la circolare emessa dal Ministero dell’Interno, che ha sollevato interrogativi sull’impiego di queste cassettine, non le vieta esplicitamente.
Tuttavia, l’ordinanza prevede che l’identificazione degli ospiti avvenga in modo diretto. I gestori delle strutture devono assicurarsi che gli ospiti siano effettivamente i titolari dei documenti presentati. Pertanto, è necessaria la visualizzazione fisica di tali documenti. Inoltre, le strutture ricettive sono tenute a comunicare le informazioni relative agli ospiti alle autorità competenti entro 24 ore dall’arrivo.
Procedure di Identificazione degli Ospiti
Secondo le indicazioni presenti nella circolare, all’ospite deve essere richiesta “una compiuta identificazione”. Se il cliente rifiuta di presentare un documento valido o non è in grado di farlo, la struttura ha la responsabilità di negargli l’alloggio. Nonostante ciò, il check-in digitale può comunque essere impiegato per raccogliere informazioni preliminari sui clienti.
In molti casi, i gestori hanno utilizzato le key box per la consegna delle chiavi, eludendo l’obbligo di effettuare l’identificazione di persona.
Interventi del Ministero e delle Autorità Locali
Il Ministero ha intervenuto su questa questione, richiedendo un maggiore impegno da parte delle prefetture e delle forze dell’ordine per garantire il rispetto della normativa.
Le Dichiarazioni del Sindaco
Il sindaco Vito Leccese ha espresso la propria soddisfazione per i chiarimenti forniti dal Ministero. «Voglio ringraziare sinceramente il Ministro dell’Interno Piantedosi per l’attenzione dedicata al tema dei controlli nelle locazioni brevi,» ha dichiarato Leccese. «La necessità di identificare personalmente gli ospiti emergere per mitigare i rischi per la sicurezza, ma è evidente che questa regola può contribuire anche a contenere l’espansione delle locazioni turistiche, che innescano processi di gentrificazione in porzioni intere delle città e nei centri storici in particolare. Anche se si tratta di una misura indiretta, essa consentirà di potenziare i controlli, in parte affidati anche alle polizie locali.»
Attualmente, a Bari si sta già procedendo in questa direzione; il Comune è al lavoro con la Prefettura per stabilire un accordo con tutte le forze dell’ordine riguardo ai controlli sulle attività ricettive. Già sono partite azioni di controllo da parte dell’amministrazione, che hanno portato alla chiusura di varie strutture abusive, ma è fondamentale integrare questi controlli con ulteriori verifiche più orientate alla sicurezza pubblica e nazionale, per accertare l’identità reale degli ospiti presenti in un dato momento in città.
Il Futuro delle Key Box
«Questa iniziativa del Ministero,» ha continuato Leccese, «offre uno strumento aggiuntivo per garantire che il turismo venga gestito in modo sostenibile, evitando che le nostre città diventino prigioni di un turismo irregolare, a discapito della qualità della vita dei residenti e di una migliore esperienza per i turisti. Come ho sempre sostenuto, il turismo deve rappresentare un valore per le nostre comunità, e non una problematica. Pertanto, ci auguriamo di vedere presto le strade della città storica, così come le aree più interessate dal fenomeno, libere dalle key box usate per il check-in automatico delle case vacanze, sperando che le nuove normative possano aiutarci a trovare un equilibrio che soddisfi le esigenze di tutti gli attori coinvolti.»
Al momento, non è stata proposta alcuna ordinanza per la rimozione delle key box, ma è possibile che, in seguito a un’analisi a livello nazionale, si possano adottare linee simili tra diversi sindaci per “liberare” gli edifici anche da queste cassettine.
S. Del.
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