I dati per l’anno 2024 sono stati divulgati oggi in occasione della Giornata nazionale per l’educazione e la prevenzione della violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.
I numeri allarmanti della violenza
Nel 2024, la regione Puglia ha registrato un aumento significativo degli atti di violenza contro medici, infermieri e altri operatori del settore sanitario: sono stati documentati 325 casi di aggressione, in confronto ai 116 del 2023, il che rappresenta un incremento del 180%. Questi dati sono stati forniti dalla Regione Puglia per sensibilizzare l’opinione pubblica in occasione della Giornata nazionale dedicata alla formazione e alla sicurezza degli operatori del settore sanitario.
Le modalità di aggressione
Le aggressioni più frequenti sono state verbali, con 224 incidenti (rispetto agli 80 del 2023), seguite da 101 episodi di violenza fisica (60 nel 2023) e 42 casi di vandalismo, in aumento rispetto ai 12 dello scorso anno. In circa il 75% dei casi, gli aggressori erano i pazienti stessi. I luoghi più critici si sono rivelati i pronto soccorso, i servizi psichiatrici e i reparti ospedalieri. Gli infermieri sono i professionisti più frequentemente colpiti, seguiti dai medici e dagli operatori socio-sanitari. “Si tratta di un fenomeno che in passato è stato sottovalutato, ma che grazie al lavoro svolto dalla Regione sta emergendo in modo più chiaro. È aumentata la fiducia nel sistema e gli operatori oggi si sentono più motivati a segnalare ciò che accade”, ha dichiarato l’ente. I dati raccolti nelle strutture sanitarie sono ancora in fase di verifica e perfezionamento del sistema di monitoraggio, che è fondamentale per alimentare l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori della salute.
Le azioni della Regione Puglia
In risposta a questa problematica, la Regione Puglia ha attuato, nell’ultimo anno, una serie di misure, tra cui un sistema omogeneo per la registrazione delle aggressioni, un protocollo operativo tra le Asl e le Prefetture, la presenza di personale dedicato all’accoglienza nei pronto soccorso, corsi di formazione per la gestione dei conflitti e una campagna di sensibilizzazione per promuovere una cultura di rispetto nei confronti degli operatori sanitari.
Una battaglia inaccettabile
“Negli ospedali si deve garantire assistenza e cura; per questo, la violenza non può essere tollerata. La protezione di pazienti, medici, infermieri e operatori deve essere una priorità. L’accordo con le Prefetture è volto ad aumentare la vigilanza e l’intervento delle Forze dell’Ordine, senza dimenticare l’importanza della formazione per migliorare la comunicazione con pazienti e familiari, al fine di prevenire aggressioni. Oggi lanciamo anche una campagna di comunicazione in tutti gli ospedali pugliesi per sensibilizzare la popolazione. Dobbiamo proteggere chi si fa carico della nostra salute e la collettività deve essere consapevole di questa responsabilità affinché simili episodi non si ripetano più. Sarà possibile solo se ci uniremo attorno a valori comuni e condivisi”, ha affermato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia.
“È fondamentale intraprendere una battaglia culturale e civile tutti insieme: il rispetto per chi si prende cura di noi deve diventare un valore condiviso – ha continuato Raffaele Piemontese, vicepresidente e assessore alla sanità della Regione Puglia – Non possiamo accettare la violenza; ogni aggressione ha conseguenze sulla vita e il lavoro di chi è in prima linea e compromette il diritto alla salute dei cittadini. Abbiamo sviluppato un piano strutturato in Puglia che include sicurezza, prevenzione e formazione. L’Osservatorio avrà il compito di monitorare il fenomeno e suggerire misure di contrasto sempre più efficaci. Vogliamo che gli ospedali tornino a essere spazi sicuri per tutti, operatori e pazienti, e per questo chiediamo anche il supporto delle Prefetture.”
