L’Ufficio centrale della Corte Suprema ha riconosciuto la validità della richiesta. Emiliano: “Diversamente da quanto affermato dai sostenitori della legge, la recente sentenza della Corte Costituzionale non ha influenzato le questioni di legittimità della proposta referendaria”
Approvazione del referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata
Il via libera della Cassazione segna un’importante tappa per il referendum volto all’abrogazione dell’autonomia differenziata. Come segnalato da Today.it, l’Ufficio centrale della Corte Suprema ha valutato come legittima la richiesta di abrogazione. Anche se la Corte Costituzionale ha fatto emergere sette punti di illegittimità nella legge Calderoli, la Suprema Corte ha confermato la validità del fondamento del referendum per l’abrogazione totale. Al contrario, non è riscontrata la stessa base per quanto riguarda il quesito referendario per l’abrogazione parziale, presentato dai cinque Consigli regionali di Campania, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna e Puglia, in quanto si riferisce a sezioni del provvedimento già considerate illegittime dalla Corte.
Dichiarazioni del presidente della Regione
“In attesa che la Corte Costituzionale decida in merito all’ammissibilità del referendum di abrogazione totale della legge Calderoli, esprimiamo la nostra soddisfazione per la considerazione positiva da parte dell’Ufficio Centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione riguardo al quesito abrogativo. La recente sentenza della Corte Costituzionale n. 192/2024 – diversamente da quanto affermato dai promotori della legge Calderoli – non ha influenzato le questioni di legittimità relative alla proposta referendaria”, ha commentato il presidente della Regione, Michele Emiliano.
Visione della situazione attuale da parte del M5S
“La convalida da parte della Cassazione del referendum per l’abrogazione dell’Autonomia differenziata rappresenta una nuova sconfitta per il governo Meloni. Questo deludente esito costringe il centrodestra a riconsiderare una riforma che rischia di dividere il Paese. Dopo che la Corte Costituzionale ha già identificato diversi punti di illegittimità, ora si compie un altro passo avanti verso un percorso che avvalora ulteriormente la posizione di chi, come noi, si è opposto sin dall’inizio a una tale riforma dannosa per l’Italia. Al ministro Calderoli e al suo governo non resta che prendere atto di questo ulteriore insuccesso, che respinge una politica fallimentare e dannosa per i cittadini italiani”, ha dichiarato in una nota il deputato del M5S Leonardo Donno.