Il sindaco di Mesagne è stato formalmente nominato stamattina a Bari, durante la prima riunione del gruppo, con Maria Laura Mancini, sindaca di Minervino Murge, eletta come vice presidente.
Durante la riunione del Consiglio direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese, tenutasi questa mattina presso la sede della Presidenza della Regione Puglia a Bari, il presidente e il vice presidente sono stati rieletti. I cinque membri, che sono i sindaci di vari comuni pugliesi, hanno deciso di proseguire sulla strada tracciata nei tre anni passati, conferendo gli incarichi ad Antonio Matarrelli e Maria Laura Mancini.
Composizione del Consiglio direttivo
Il Consiglio direttivo è composto da cinque sindaci della Puglia: Antonio Matarrelli di Mesagne, Maria Laura Mancini di Minervino Murge, Luca Lopomo di Crispiano, Michele Merla di San Marco in Lamis e Gianluca Vurchio di Cellamare.
Risultati e investimenti
Il triennio appena concluso ha portato a risultati considerevoli nella gestione dell’acqua nella regione pugliese. Nel 2022, l’Autorità Idrica ha integrato il Piano d’ambito, un vasto progetto approvato nel 2023, che prevede investimenti complessivi per 7 miliardi di euro destinati a realizzazioni entro il 2045.
In particolare, tra il 2022 e il 2024, sono stati allocati 1,23 miliardi di euro per l’incremento, il rinnovo, il telemonitoraggio e la costruzione di nuove infrastrutture idriche. Anche le reti fognarie hanno ricevuto un potenziamento simile con un investimento di 250 milioni di euro. In materia di depurazione delle acque, sono stati approvati 88 progetti per un valore totale di 500 milioni di euro, volti a migliorare e adeguare i depuratori esistenti, a risolvere il problema degli odori e a permettere il riutilizzo delle acque reflue trattate, insieme alla gestione dei fanghi. Inoltre, il lavoro svolto per individuare nuove fonti di approvvigionamento ha generato buoni risultati, con 303 milioni di euro di investimenti.
Per quanto riguarda il riutilizzo delle acque, la Puglia può contare su 41 impianti di depurazione capaci di restituire acqua trattata (7 dei quali già operativi), con l’obiettivo di raggiungere 70 impianti entro il 2028, il che significa che oltre la metà dell’acqua depurata potrà essere riutilizzata. Grazie agli investimenti destinati al miglioramento e all’adeguamento dei sistemi di depurazione, la qualità delle acque di balneazione pugliesi è stata classificata come ‘eccellente’ secondo i rigorosi standard europei, tanto che da quattro anni il nostro mare è considerato il più pulito d’Italia. Tra i progetti innovativi, spicca la costruzione della prima fattoria acquaponica d’Europa, situata a Castellana Grotte, dove le acque reflue urbane già pressoché trattate vengono ulteriormente purificate per essere impiegate nella produzione di verdure e pesce.
