La gestione del negozio, inaugurato nel 1992 in via De Giosa, è sempre stata una questione familiare per i Sciacovelli: Mario avviò l’impresa nel 1961, e ora i figli Lorenzo e Pasquale stanno affrontando questi ultimi giorni di attività: “La battaglia contro le vendite online è diventata insostenibile”.
Dopo 64 anni, è tempo di dire addio con un po’ di tristezza ai nostri affezionati clienti. La notizia dell’ennesima chiusura di un’attività a Bari arriva da via De Giosa: si abbassa la serranda della storica ‘Boutique del rasoio’. Questa mattina abbiamo visitato il negozio, nel penultimo giorno di apertura: domani, infatti, si concluderà la lunga storia imprenditoriale della famiglia Sciacovelli. Gli ultimi giorni serviranno per completare le tristi operazioni di svuotamento degli arredi dal locale.
La crisi del commercio locale
“Stiamo attraversando un periodo di crisi che colpisce l’intero commercio, e nel nostro caso, il colpo è stato particolarmente duro poiché la concorrenza online nel nostro settore è diventata insostenibile – spiega Lorenzo Sciacovelli a BariToday – È una lotta impari, nonostante abbiamo cercato di contrastarla con i nostri punti di forza, ossia l’educazione, l’esperienza e la disponibilità verso i clienti. Ma a un certo punto, tutto ciò non è stato più sufficiente”. Lorenzo Sciacovelli è andato in pensione due anni fa e ha passato il testimone al fratello Pasquale, entrambi dedicati a far prosperare la ‘Boutique del rasoio’.
Una storia di 64 anni
“L’attività è stata fondata nel 1961. All’inizio ci trovavamo in via San Francesco d’Assisi per circa sette anni – racconta Lorenzo Sciacovelli – Poi ci siamo spostati in corso Vittorio Emanuele, all’angolo con via De Rossi. Dal 1992 siamo in questa nuova sede di via De Giosa. Si tratta dunque di una storia di 64 anni. Il fondatore, nostro padre, Mario Sciacovelli, è ancora oggi il nostro ‘grande capo’ in termini ideali e spirituali, nonostante ci abbia lasciato nel 2010”.
“Siamo stati i pionieri in Puglia per quanto riguarda la vendita di rasoi elettrici – sottolinea Lorenzo Sciacovelli – All’epoca era un’idea rivoluzionaria. Ricordo che, a soli cinque anni, molti sconsigliavano a mio padre di specializzarsi in questo settore. Negli anni ’60, infatti, il rasoio elettrico non era ancora molto noto e diffuso: aprire un negozio che si focalizzasse esclusivamente su questo prodotto sembrava una follia. Eppure, mio padre Mario ha vinto quella scommessa, riuscendo anche ad aprire ulteriori punti vendita. La sua visione imprenditoriale era straordinaria, un vero precursore con idee che anticipavano i tempi. Non posso fare a meno di chiedermi come si sarebbe comportato oggi; chissà, probabilmente avrebbe trovato soluzioni originali”.

Un negozio dal sapore vintage
La crisi è arrivata con lo sviluppo dell’e-commerce, cambiando radicalmente il modo di vivere dei cittadini. “Abbiamo avviato anche noi la vendita online, ma il nostro punto di forza è sempre stata la presenza fisica sul territorio – afferma Lorenzo Sciacovelli – Alcuni commenti sui social mi hanno colpito e deluso, in cui il negozio è definito un ‘grande bazar’. Non posso accettare questa affermazione: nel corso degli ultimi giorni, in cui abbiamo avviato una svendita totale, ci siamo adattati e diversificati, ma ci tengo a sottolineare che la nostra vetrina non è mai stata disordinata o mediocre. Ogni spazio era ben suddiviso e presentato con rasoi elettrici, marchi prestigiosi e tutte le novità del settore. Le poche critiche al nostro stile retro non comprendono che è stata una nostra scelta. Avremmo potuto ristrutturare l’interno, ma volevamo mantenere l’aspetto vintage e romantico del negozio. Chi, proveniente da altre città, entra ed esplora il nostro negozio rimane sempre affascinato dall’aria nostalgica che si respira. Questa è una ‘scelta vintage’ per noi. I tempi sono cambiati, e così anche noi. Alcuni ci hanno suggerito di adattarci, ma abbiamo voluto preservare quell’idea di vintage. I miei figli mi hanno chiesto scusa per non prendere in mano il negozio, ma io ho voluto proteggerli da una vita piena di sacrifici. Non ho mai potuto godere di momenti di svago con mia moglie; ho sempre impedito ai miei figli di intraprendere questa vita, che è colma di rinunce, persino nei fine settimana”.

La tristezza dei clienti
I clienti sono ancora presenti nella ‘Boutique del rasoio’. Dimostrano di apprezzare non solo i prodotti disponibili, ma anche la professionalità dei fratelli Sciacovelli. Una signora, mentre acquista articoli elettronici, scopre della chiusura imminente del negozio e manifesta un autentico dispiacere. Promette di tornare con sua madre, cliente affezionata del locale. La signora evidenzia come questa notizia porterà certamente tristezza alla madre. Nella sua voce si percepisce una nostalgia legata al tempo che passa: il negozio diventa un dolce ricordo, simbolo di un’epoca passata. Le storiche attività commerciali della città si intrecciano così con le vite delle famiglie del quartiere.

Domani, l’ultimo giorno di lavoro
“Sulla mia faccia c’è un sorriso perché forse non mi rendo ancora conto di ciò che sta per accadere – racconta Pasquale Sciacovelli riguardo alla chiusura imminente del negozio – Non riesco ancora a ‘elaborare il lutto’. È difficile vivere questa situazione: stamattina ho ricevuto cinque telefonate di clienti, alcuni dei quali non sono nemmeno locali. Una signora di Mola mi ha contattato dopo aver letto sui social della chiusura per sapere se fosse vera. Tutti cercano di augurarci il meglio per il futuro. Ho ricevuto telefonate anche da una cliente storica: nonostante le sue condizioni di salute, ha voluto esprimere affetto e gratitudine. Sono piccoli gesti, ma per noi rappresentano enormi significati: è la conferma di aver lavorato con dedizione e di aver lasciato un buon ricordo”.

Riflessioni di una vita
“Abbiamo fornito aiuto a molti anziani che si sono trovati in difficoltà – ricorda Pasquale Sciacovelli – Una volta, un signore senza lucidità è venuto nel nostro negozio quando eravamo sul punto di chiudere per il pranzo. Decidemmo di rimanere aperti e aiutarlo per tutto il pomeriggio: non ricordava né il suo nome né l’indirizzo di casa. Alla fine, riuscimmo a contattare la figlia, che venne a prenderlo. Pochi giorni dopo, il figlio arrivò da Milano per ringraziarci di persona, dicendo: ‘Mio padre non sa quanto sia stato fortunato a trovare degli angeli come voi’. Questi momenti vanno oltre il lavoro stesso, e dimostrano la nostra nuova presenza e l’umanità con cui abbiamo sempre portato avanti la nostra attività”.
