Un Natale di incertezze
Un Natale carico di preoccupazioni. I lavoratori della Cittadella della Carità hanno ricevuto ieri soltanto un acconto di 500 euro per il mese di novembre, mentre continuano a attendere le retribuzioni relative ad aprile e dicembre, così come metà della tredicesima dello scorso anno e quella completa di quest’anno, oltre al premio di produzione del 2024. Il futuro di questa realtà è estremamente incerto e l’ultimo incontro con la task force regionale sul lavoro, presieduta da Leo Caroli, ha alimentato ulteriormente i dubbi e le preoccupazioni. Per tali motivi, oggi si svolgerà una grande manifestazione di protesta presso il piazzale della Concattedrale Gran Madre di Dio, dalle 9.30 alle 12.30, per esprimere la rabbia e la delusione contro le istituzioni, con la Curia in primo piano, in merito a questo stallo interminabile.
Richiesta di intervento
L’evento è organizzato da Fp Cgil, Cisl Fp e Fials, che lanciano un appello per risolvere la vertenza rivolgendosi al presidente della Fondazione della Cittadella della Carità, al direttore generale dell’Asl, alla Regione Puglia, all’azienda Soave e all’arcivescovo di Taranto. La scelta di tenere la manifestazione presso la Concattedrale, un’opera voluta dalla Curia Arcivescovile e progettata da Giò Ponti, simboleggerà «la testimone silenziosa di una situazione sempre più complicata».
Tensioni già visibili
Già ieri si sono manifestati alcuni segni di questa grande tensione. Ad esempio, sulla pagina Facebook della Fondazione Cittadella della Carità era comparso un post di auguri natalizi, subito rimosso dopo che era stato accolto con amarezza dai dipendenti, percepito quasi come un affronto. Anche i commenti sui social riguardanti le varie iniziative che l’arcivescovo Miniero sta tenendo in città e nelle strutture sanitarie hanno messo in luce questo clima di tensione, con molti cittadini che si sono rivolti a lui per chiedere chiarimenti sulla vertenza e sul motivo per cui non ci siano sviluppi.
Il lungo stallo
«La vertenza è in una fase di stallo da troppo tempo», ha dichiarato Flavia Ciraci, rappresentante della Cisl Funzione Pubblica. «Abbiamo deciso di organizzare un’assemblea pubblica proprio la Vigilia di Natale per sensibilizzare la cittadinanza sulla condizione di continua incertezza economica e lavorativa in cui versano da più di un anno tutti gli operatori del settore e le loro famiglie. Questa situazione aggrava ulteriormente il già precario servizio sanitario nella provincia di Taranto. È fondamentale un intervento decisivo da parte delle istituzioni regionali e locali per affrontare una problematica diventata insostenibile. Questi 160 dipendenti hanno diritto a garanzie occupazionali e, soprattutto, meritano di lavorare con la sicurezza di ricevere un punto stipendio. Stanchi e delusi, meritano rispetto e attenzione».
Prospettive future
Cosa ci riserva il futuro? Il 9 gennaio è previsto un piano industriale che comporterà la rinegoziazione del debito, che – secondo quanto emerso durante l’incontro in Regione – ammonta a oltre 25 milioni di euro. La Soave Sanità del Gruppo Neuromed ha confermato la volontà di continuare i negoziati per l’affitto del ramo d’azienda. Nel frattempo, il Dipartimento regionale della Salute sta proseguendo con la procedura tecnico-amministrativa per il passaggio degli accreditamenti. Tuttavia, intanto, emergono ingiunzioni di pagamento, tra cui quelle di ex dipendenti a cui non è stato corrisposto il trattamento di fine rapporto, un fondo che l’azienda non avrebbe accantonato dal 2007. Inoltre, alcune ditte hanno già ritirato apparecchiature sanitarie non pagate, come nel caso del reparto di Cardiologia, attualmente chiuso.
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