La manifestazione promossa dal movimento Riprendiamoci il Futuro ha l’obiettivo di richiedere chiarezza alle autorità riguardo alla chiusura di un centro sanitario essenziale per il quartiere di Libertà.
Questa mattina, circa cinquanta manifestanti si sono riuniti davanti al Poliambulatorio ASL situato in via
Crisanzio per esprimere la loro contrarietà alla non riapertura di un servizio sanitario (che in passato offriva prestazioni in diverse specialità, tra cui Cardiologia, Dermatologia, Urologia, Endocrinologia, Diabetologia, Otorinolaringoiatria, Pneumologia, Oculistica, Consultorio, Ortopedia, prelievi, Odontoiatria, Geriatria e Assistenza domiciliare) chiuso nel 2016 per lavori di adeguamento.
Le parole dei manifestanti
“Protestiamo perché non siamo disposti ad accettare il furto che è stato perpetrato ai danni degli abitanti del quartiere Libertà”, afferma Luigi Cipriani, presidente del movimento Riprendiamoci il Futuro. “Riteniamo che non sia accettabile che dal 2016, anno in cui sono stati chiusi questi poliambulatori per motivi di sicurezza, siano passati quasi dieci anni senza che siano stati riaperti. Questi servizi sono fondamentali per la comunità”.
Le difficoltà del quartiere
“Si tratta di un quartiere con 60.000 residenti, molti dei quali devono recarsi in altre strutture sanitarie già sovraffollate. A livello personale, critico la classe politica – iniziando dalla Regione – ma chiedo anche risposte al sindaco e alla presidente del Municipio. Che fine fanno tutti i consiglieri? Questo servizio è indispensabile per tutti coloro che vivono qui, anche a causa della scarsità dei mezzi di trasporto. Chi non ha un’auto o ha disabilità è costretto a prendere un taxi. Vogliamo risposte concrete sulla riapertura”.
Una situazione insostenibile
Attualmente, parte dei locali del precedente poliambulatorio è utilizzata come base per il 118. “Va bene, ma questa non è la posizione ideale. Se è stata fatta questa scelta per ottenere la copertura di questi spazi, non è stata una decisione saggia. Noi vogliamo il 118, ma proponiamo anche alternative: all’interno della Manifattura dei tabacchi ci sono spazi liberi e ampie aree per parcheggiare le ambulanze. Lì sorgerà anche la caserma dei carabinieri. Questa è solo la prima manifestazione, e abbiamo visto una grande partecipazione. Se non otterremo le risposte che chiediamo, torneremo a protestare in massa”.
