Roberto Savarese, un imprenditore di 56 anni, ha scelto di prendersi cura delle spese per i funerali del neonato trovato senza vita. È stato lui stesso a scoprire il corpicino del bimbo nella culla termica situata nei pressi della chiesa di San Giovanni Battista a Poggiofranco.
Il ritrovamento del neonato
Il 2 gennaio scorso, Savarese ha ritrovato il cadavere del piccolo, abbandonato nella culla termica della parrocchia. In una conversazione con l’agenzia Ansa, ha condiviso le motivazioni del suo gesto, esprimendo la sua profonda commozione. “Quando penso a quel bambino, che non ha un nome e che nessuno conosce, mi pervade un’infinità di tenerezza. Ho pensato che potessi offrirgli almeno una sepoltura dignitosa, e farò tutto questo a mie spese”, ha raccontato il 56enne.
Una reazione toccante
Savarese ha continuato a riflettere su quel drammatico giorno, ricordando il piccolo e le chiamate fatte al 118, fino all’arrivo della polizia: “Mi è sembrato che il mondo mi crollasse addosso”. Ha rivelato di essere stato colpito dalla solitudine del neonato e dalla sua mancanza di identità. “Ero profondamente dispiaciuto, per questo desidero occuparmi del suo funerale e della sua sepoltura”, ha aggiunto.
Preparativi per il funerale
L’imprenditore ha dichiarato di essere in attesa della conclusione dell’autopsia e del permesso per la restituzione della salma, affinché possa procedere con i preparativi per il funerale. “Voglio prendermi cura di lui per un’ultima volta”, ha concluso Savarese, evidenziando l’importanza di donare al piccolo una degna dipartita.