Pubblicizziamo la lettera di un cittadino che esprime gratitudine dopo l’esperienza di ricovero della madre: “Ha subito un intervento difficile e rischioso, eseguito con impeccabile professionalità. Spesso, per paura o mancanza di fiducia, si preferisce curarsi al Nord. Io ho constatato che restare qui può rivelarsi la scelta migliore”.
Un’esperienza significativa al Di Venere
“Mia madre è stata ricoverata nel reparto di Ortopedia dell’Ospedale Di Venere di Bari. Non posso, né voglio, rimanere in silenzio riguardo a ciò che ho osservato e vissuto. Troppe volte ci si concentra solo sulle notizie di malasanità: carenze e disservizi. Tuttavia esiste anche un Sud che si prende cura delle persone e che accoglie. Ho avuto il privilegio di sperimentarlo”. Queste le parole scritte da un cittadino di Bari in una lettera inviata alla redazione di BariToday, per condividere la sua esperienza con la madre, ricoverata per un mese in seguito a una frattura improvvisa oltre a una diagnosi oncologica. Ha voluto far conoscere questa storia per ringraziare tutto il personale del reparto, sottolineando le loro competenze e la loro umanità.
Un’assistenza professionale e umana
“Il reparto, diretto dal Dott. Vincenzo Caiaffa – continua il cittadino – è stato un luogo di grande professionalità e umanità. Ogni scelta, ogni azione, è stata supportata da spiegazioni dettagliate e dalla presenza costante del personale. Ho visto medici lavorare con dedizione, sempre concentrati, e infermieri, fisioterapisti e operatori socio-sanitari rispondere alle necessità, anche in condizioni di grande carico di lavoro. L’intervento chirurgico al quale mia madre è stata sottoposta era complesso e molto rischioso. In molti suggerirebbero di “andare al Nord, dove la qualità è migliore” – ma è stato effettivamente eseguito qui, in Puglia, con grande maestria dal Dott. Caiaffa e dal Dott. Pansini, supportati da un team eccellente. Ciò che ha veramente fatto la differenza è stata la tenacia e la determinazione dell’intero gruppo, sempre focalizzati sull’essenziale: il paziente, come individuo, rispettando la sua dignità, la sua storia e le sue esigenze. Non si tratta di un semplice numero o di un letto, ma di una persona. Una madre, una donna, una vita. A mio avviso, l’Ortopedia dell’Ospedale Di Venere rappresenta un’eccellenza del servizio sanitario pugliese, non solo per i risultati clinici, ma anche per l’abilità di unire un livello tecnico elevato a una cura autentica per le persone. Certo, ci sono sempre individui che mostrano meno predisposizione al lavoro, ma questo si riscontra in ogni ambito. In un contesto spesso difficile, con risorse limitate e carichi pesanti, la qualità dell’assistenza, il coinvolgimento e la precisione riscontrati in questo reparto sono comparabili, se non superiori, a quelli di realtà più note al Nord.”
Un senso di gratitudine
Nella lettera, il cittadino esprime quindi la sua riconoscenza al dott. Caiaffa, definendolo “un punto di riferimento non solo per le sue competenze chirurgiche e per la guida impareggiabile dell’équipe, ma anche per l’umanità che riesce a trasmettere sia ai pazienti che ai familiari.” A questo si aggiunge il ringraziamento al Dott. Alessandro Pansini, al suo fianco: “un esempio di una generazione di medici capaci, brillanti e appassionati, in grado di combinare aggiornamenti scientifici e spirito di servizio”, ma anche a tutto il personale medico e paramedico del reparto, “veramente instancabili”.
Un appello per la sanità pugliese
“In questo periodo difficile – conclude – ho compreso che esiste un sistema sanitario pugliese che non ha nulla da invidiare a quello settentrionale. Si tratta di una sanità composta da eccellenze silenziose, reparti impegnati nel rispetto e dedizione. È un sistema che merita fiducia, che dovrebbe essere sostenuto, raccontato e scelto. Spesso, per timore o scetticismo, si decide di partire. Ma ho visto con i miei occhi che restare può rivelarsi la scelta migliore. Per questo motivo, oggi sento il bisogno, come figlio, di esprimere pubblicamente il mio grazie. Rivolgo anche un appello a chi ha responsabilità politiche: investire nella sanità pubblica, rinforzare le strutture, il personale e le risorse significa moltiplicare storie come questa. I risultati parlano chiaro e meritano sostegno continuo e forte. Questo è il mio messaggio, ma anche quello di molte famiglie che ogni giorno trovano in questi professionisti un punto di riferimento in un momento di sofferenza.”
