Assoluzione piena. È quanto deciso dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Bari nel procedimento a carico di Cosimo Conserva, amministratore e legale rappresentante di una società di trasporti e logistica con sede a Bitonto. Il 71enne era stato rinviato a giudizio per presunte violazioni di natura tributaria riferite ai periodi d’imposta 2011 e 2012, con contestazioni legate alla gestione fiscale dell’azienda. Il fascicolo riguardava la sua attività in qualità di rappresentante legale, con profili penali ipotizzati dalla pubblica accusa.
Le imputazioni fiscali contestate
Secondo la ricostruzione accusatoria, l’imprenditore avrebbe omesso la presentazione delle dichiarazioni IVA per operazioni imponibili quantificate in circa 3 milioni di euro per l’anno 2011 e in 2 milioni e 618 mila euro per il 2012. Tali condotte, sempre secondo la Procura, avrebbero determinato il mancato inserimento e versamento di IVA e IRES per un ammontare complessivo superiore ai 200 mila euro nel biennio considerato. Le omissioni dichiarative indicate negli atti erano ritenute idonee a integrare un indebito risparmio d’imposta a favore della società e del suo amministratore.
L’esito processuale e le motivazioni
Assistito dall’avvocato Antonio Maria La Scala, Conserva ha prodotto elementi difensivi ritenuti idonei a escludere la configurabilità dei fatti così come contestati. Le argomentazioni presentate sono state condivise dal giudice monocratico Mario Mastromatteo, che ha disposto l’assoluzione dell’imputato con formula piena, riconoscendo l’insussistenza del fatto. Con questa decisione, il Tribunale ha respinto la tesi accusatoria e ha posto fine alla vicenda giudiziaria relativa ai periodi d’imposta 2011 e 2012 a carico dell’amministratore.
