Un individuo ha tentato di rubare 2500 euro spacciandosi per tecnico di un assessore, ma grazie a un’attenta verifica si è scoperto il suo inganno.
Un allerta inaspettata durante il Consiglio comunale
Lo scorso 25 febbraio, nel corso della riunione del Consiglio comunale, l’assessora all’Urbanistica, Carla Palone, ha ricevuto una telefonata da un sacerdote di Bari. Il religioso ha riferito di aver ricevuto una chiamata in chiesa da un presunto tecnico di un assessore comunale, citando anche il nome di un assessore, rivelatosi poi errato.
Il tentativo di frode
Il falso funzionario ha congratulato il parroco per aver ottenuto un finanziamento di 37mila euro dal Comune e ha segnalato un errore nell’importo di un bonifico effettuato. Ha quindi richiesto alla parrocchia di restituire 2500 euro, promettendo che la somma sarebbe stata prelevata lo stesso giorno da un agente comunale che si sarebbe presentato in chiesa per incontrare il parroco.
La reazione dell’assessora
L’assessora Palone, insospettita dall’inaspettata modalità di comunicazione, che non seguiva le normali procedure amministrative, e dal contenuto della telefonata, ha immediatamente lanciato l’allerta. Dopo che il parroco ha controllato il proprio conto bancario, è emerso che si trattava effettivamente di un tentativo di truffa, poiché non c’era alcun bonifico da parte di alcuna amministrazione pubblica.
Preoccupazione per i metodi sempre più sofisticati
“Ho immediatamente informato il parroco e lo ho indirizzato verso una denuncia celere – testify Carla Palone. – Ciò che è avvenuto ci preoccupa molto, dal momento che è solo l’ultimo di una serie di tentativi di frode, non solo ai danni di persone anziane, che vengono realizzati con inganni sempre più difficili da riconoscere per le potenziali vittime. Da tempo, la Polizia Locale di Bari è attivamente coinvolta in campagne di sensibilizzazione e prevenzione contro le truffe. Tra i numerosi progetti abbiamo rinnovato per il 2025 un protocollo d’intesa con la Prefettura per promuovere la campagna informativa ‘Io non ci casco’ e per attivare una rete di ‘Sentinelle di sicurezza’ che si occupano di informare e ascoltare gli anziani e le loro famiglie in ciascun quartiere. Sfortunatamente, le modalità di inganno diventano sempre più raffinate e nessuno può considerarsi al sicuro: i truffatori si travestono da membri delle forze dell’ordine, utilizzano telefonate ingannevoli, mandano SMS spacciandosi per i figli delle vittime, e ora scopriamo che si fingono addirittura dipendenti comunali. I nostri agenti cercano sempre di rispondere a queste situazioni con la massima delicatezza e sensibilità, per evitare che le vittime provino ulteriore dolore e, talvolta, vergogna per essere state colpite nella loro vulnerabilità.”
