Le reazioni dei residenti e dei lavoratori nella zona di via Torino, dove il 63enne Franco Dogna è stato trovato deceduto ieri: “Non lo vedevamo spesso – raccontano – È sempre stata una zona tranquilla”.
Un clima di paura e rabbia
“C’è sì un senso di paura, ma anche molta rabbia nel sapere che chi ha commesso il crimine è ancora libero”. Santo Spirito si risveglia incredulo e scosso, con i residenti e i commercianti sconvolti dopo la scoperta del corpo di Franco Dogna, l’uomo di 63 anni vittima di un omicidio avvenuto nella sua casa di via Torino a Bari.
Un uomo poco conosciuto nel quartiere
Franco, che lavorava per l’azienda Exprivia, non sembrerebbe essere particolarmente noto nel quartiere, almeno stando ai racconti di chi occupa la zona quotidianamente. “Quel giorno eravamo chiusi – racconta Valeria, una dipendente di un bar locale – ma non ricordo di averlo mai visto. Tuttavia, non provo paura, poiché si tratta di un evento isolato”. Alla stessa conclusione arrivano anche altri passanti, come Giuseppe, un uomo di 78 anni che risiede lì da lungo tempo: “Ho saputo dell’omicidio dai notiziari – afferma – ma non ho paura”.
Segni di violenza sulla scena del crimine
In via Torino si notano ancora i segni di gesso tracciati a terra, probabilmente per indicare quelle che sembrano essere macchie di sangue, forse lasciate dal colpevole in fuga dopo l’atto delittuoso. “Non conoscevo la vittima – commenta una donna di circa cinquant’anni che vive nei pressi – ma è inquietante pensare che qui sia avvenuto un omicidio. Bisogna essere cauti”. Tra i residenti resta aperto il mistero su come l’assassino sia riuscito a entrare nell’abitazione: “Non abbiamo sentito nulla, nemmeno le grida. Dalla mia finestra non riesco a vedere l’appartamento” conferma un’altra residenta di via Torino.