HomeNotizieBari: Giardino intitolato a Tina Anselmi, prima donna ministro

Bari: Giardino intitolato a Tina Anselmi, prima donna ministro


Questa mattina si è tenuta una cerimonia in via Alcide De Gasperi. La vicesindaca Iacovone ha dichiarato: “Tina Anselmi è stata una donna audace, tenace e altruista, impegnata per il benessere delle persone nel nostro Paese.”

L’evento fa parte della ‘Campagna 8 marzo, 3 donne, 3 strade’, un’iniziativa dell’associazione Toponomastica femminile e sostenuta dall’ANCI, dedicata a ricordare le donne che hanno avuto un impatto significativo nella storia a livello locale, nazionale e internazionale. La cerimonia di intitolazione dell’area in corso Alcide De Gasperi, tra i numeri civici 379 e 381, a Tina Anselmi, “ministra, deputata della Repubblica Italiana e partigiana della democrazia,” si è svolta in questo contesto.

All’evento erano presenti la vicesindaca Giovanna Iacovone, l’assessora regionale all’Ambiente e alle Politiche di genere, Serena Triggiani, la presidente del Municipio II, Alessandra Lopez, la consigliera comunale Giovanna Salemmi (promotrice dell’iniziativa) e il consigliere comunale Claudio Schirone.

Tina Anselmi è stata una figura di rilievo nella storia della Repubblica Italiana, dedicandosi non solo alla politica, ma anche alla promozione di una cultura improntata alla pace e alla giustizia sociale. La sua integrità, senso di moralità e determinazione le valsero il rispetto di tutte le forze politiche, e il suo operato ha esaltato il ruolo delle donne nella vita pubblica, sia attraverso le sue azioni che per mezzo del suo esempio.

Dettagli della Cerimonia

“È stato un onore partecipare a questa commemorazione,” ha affermato Giovanna Iacovone. “Come assessora alla Toponomastica, ho il compito di garantire che sempre più spazi pubblici nella nostra città siano dedicati a donne che, a vari livelli, hanno svolto un ruolo cruciale nella costruzione della democrazia e nelle nostre storie politiche, culturali e sociali. Purtroppo, a causa delle strutture patriarcali, molte di queste donne non hanno ricevuto il giusto riconoscimento. Tina Anselmi è senza dubbio tra di loro: una donna coraggiosa, determinata e generosa, ha lottato per il benessere dei cittadini senza fare distinzioni.”

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“Tina Anselmi ha dedicato la sua esistenza alla lotta per la giustizia, la libertà e l’emancipazione femminile, agendo sempre con grande coraggio,” ha aggiunto Alessandra Lopez. “È stata una pioniera che ha contribuito a un cambiamento significativo nella società, permettendo alle donne di conquistare un posto centrale nelle istituzioni e nella vita pubblica. Ha aperto la strada a molte altre donne che, ispirate dal suo esempio, l’hanno seguita. Durante il suo incarico di ministra, ha anche lottato per i diritti di tutti, in particolare per quelli delle donne, promuovendo politiche che hanno migliorato l’uguaglianza di genere in Italia. Questa intitolazione rappresenta un gesto significativo, non solo simbolico, ma un chiaro impegno affinché il suo esempio continui a ispirare le nuove generazioni.”

Biografia di Tina Anselmi

Tina Anselmi nacque a Castelfranco Veneto il 25 marzo 1927 in una famiglia cattolica; suo padre era un aiuto farmacista con idee socialiste e fu perseguitato dai fascisti, mentre sua madre gestiva una trattoria con l’aiuto della nonna.

Completò gli studi ginnasiali nella sua città, e successivamente frequentò l’istituto magistrale a Bassano del Grappa. Qui, il 26 settembre 1944, i nazifascisti costrinsero lei e altri studenti a assistere all’esecuzione di trentuno prigionieri come rappresaglia, evento che la spinse a unirsi attivamente alla Resistenza. Sotto il nome di battaglia “Gabriella,” ispirato all’arcangelo, divenne staffetta della brigata Cesare Battisti, comandata da Gino Sartor, e poi entrò nel Comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà.

Nell dicembre del 1944, si iscrisse alla Democrazia Cristiana, partecipando attivamente alla vita politica del partito.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si laureò in lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e divenne insegnante elementare.

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Nel dopoguerra, si dedicò all’attività sindacale prima nella Cgil e poi nella Cisl, dalla sua fondazione nel 1950. Fu dirigente del sindacato dei tessili dal 1945 al 1948 e del sindacato degli insegnanti elementari dal 1948 al 1955. Tra il 1958 e il 1964, ricoprì il ruolo di responsabile nazionale dei giovani nella Democrazia Cristiana. Nel 1963, venne eletta nel comitato direttivo dell’Unione europea femminile, diventando vicepresidente nello stesso anno. Nel 1959 entrò nel consiglio nazionale dello Scudo Crociato. Fu deputata dal 1968 al 1992, sempre eletta nella circoscrizione di Venezia-Treviso, dove fece parte di varie commissioni, tra cui quelle per il Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, e Affari sociali, dedicandosi in particolare ai temi riguardanti la famiglia e i diritti delle donne; è riconosciuta per aver promosso la legge sulle pari opportunità.

Per tre volte fu sottosegretaria al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e, dal 29 luglio 1976, assunse la carica di ministra del lavoro nel governo Andreotti III, un momento storico in quanto Tina Anselmi divenne la prima donna a ricoprire un ministero in Italia. Nel 1975 guidò la delegazione italiana alla World Conference on Women tenutasi a Città del Messico, partecipando poi anche agli eventi successivi di Nairobi nel 1985 e di Pechino nel 1995.

Nel 1977, fu una delle prime firmatarie della legge che introduceva l’uguaglianza salariale e di trattamento nel lavoro, mirata a eliminare le discriminazioni di genere. Dopo la sua esperienza al Ministero del Lavoro, si occupò anche della Sanità nei governi Andreotti IV e V.

Durante il suo mandato come ministra della Sanità nel 1979, si attuò la legge che portò all’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (L. 23 dicembre 1978, n. 833), che dispose il ritiro dal mercato di migliaia di farmaci considerati inutili o pericolosi. Purtroppo nello stesso anno, subì un attentato nella sua abitazione.

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Nel 1981, durante la VIII legislatura, fu nominata presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia massonica P2 di Licio Gelli, un lavoro che si concluse nel 1985.

Nel maggio 2010, Tina Anselmi ricevette la visita del direttore del giornale “Il Piave”, il quale le propose di discutere sui casi legati alla P2, poiché ella era stata presidente della commissione d’inchiesta. Tuttavia, l’incontro non si tenne ufficialmente per motivi di salute.

È stata firmataria della legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale e considerata una “madre della Repubblica”; la sua candidatura è stata proposta svariate volte durante le elezioni per il Presidente della Repubblica. Il settimanale “Cuore” la sostenne nel 1992, e nel 2006, un gruppo di blogger avviò una campagna mediatica a sostegno della sua candidatura con il blog “Tina Anselmi al Quirinale.”

Nel 2004, ha promosso un libro intitolato “Tra città di Dio e città dell’uomo. Donne cattoliche nella Resistenza veneta,” di cui ha scritto l’introduzione e un saggio.

Tina Anselmi morì nella sua casa di Castelfranco Veneto poco dopo la mezzanotte del 1° novembre 2016. Dal 2001, era affetta da morbo di Parkinson e negli ultimi anni la sua salute era peggiorata a causa di un ictus.

Il suo legame con la memoria dell’antifascismo rappresenta un valore fondamentale nella costruzione della storia dell’Italia contemporanea.

Enzo Libudzic
Enzo Libudzic
Specializzato nel mondo della casa, Enzo Libudzic esplora le ultime tendenze e i consigli per migliorare la vita quotidiana. La sua esperienza di scrittore gli consente di fornire contenuti chiari e stimolanti per aiutare i lettori a ottimizzare il proprio spazio abitativo. Formazione: Master in Comunicazione e Giornalismo, Università di Bologna. Laurea in Interior Design, Politecnico di Milano. Contatto: +39 331 879 45 21 E-mail: enzo.libudzic@moladibaritv.it Con sede a Bari, Enzo è sempre alla ricerca di nuove idee per arricchire le case dei suoi lettori!
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