HomeNotizieNeonato morto nella culla termica a Poggiofranco, inchiesta aperta

Neonato morto nella culla termica a Poggiofranco, inchiesta aperta


Questa mattina si è verificato un triste evento nella parrocchia di San Giovanni Battista, dove è stato scoperto un neonato senza vita. Le autorità stanno avviando delle indagini per determinare le cause del mal funzionamento del dispositivo. L’uomo che ha trovato il bambino ha raccontato: “Ho aperto la porta e ho capito immediatamente cosa era accaduto: un grande dolore”.

È stata avviata un’indagine dalla Procura di Bari in seguito al rinvenimento di un neonato deceduto all’interno di una culla termica, situata nella parrocchia di San Giovanni Battista, questa mattina. L’ipotesi di reato, attualmente nei registri con indagati ignoti, è quella di abbandono di minore con l’aggravante della morte. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, devono stabilire il motivo per cui il dispositivo destinato ad accogliere i neonati non abbia operato. Come riportato dal parroco, don Antonio Ruccia, non sono stati ricevuti alcun avviso sul suo telefono riguardante l’arrivo del neonato. Durante le indagini si procederà anche all’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Il personale della Scientifica è intervenuto sul luogo per eseguire i rilievi.

La scoperta del bambino

La presenza del neonato privo di vita è stata notata da un uomo, proprietario di un’agenzia funebre, che si trovava in chiesa per un funerale. Mentre attendeva la fine della cerimonia, Roberto Savarese si è avvicinato alla culla per mostrarla a un collaboratore, che non l’aveva mai vista. In quel momento ha notato il bambino: “Lo ho preso in braccio, vedere quel corpicino nella tutina a fantasia militare, immobile, mi ha profondamente rattristato. Non ho provato paura, ma solo tanto dolore”, ha raccontato l’uomo all’Ansa. “Quando ho aperto quella porta, ho notato che era coperto da un cappuccio e che non si muoveva: ho capito subito cosa era successo”, ha aggiunto il 56enne. Secondo la sua testimonianza, il piccolo “sembra aver trascorso nella culla termica le ultime 24-48 ore, ma non riesco a capire perché il sistema di riscaldamento non abbia funzionato, né perché non si sia attivato l’allerta che avrebbe dovuto segnalare la sua presenza. Spero non sia stato lasciato già morto”, ha concluso.

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Autopsia e sequestro della culla

È stata disposta un’autopsia per chiarire le cause della morte del neonato, che sarà eseguita nelle prossime ore dal professor Biagio Solarino, esperto dell’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari. Al momento, come riferito dall’Ansa, pare che sul corpo del piccolo non ci siano evidenti segni di violenza. La culla termica è stata sequestrata per ulteriori accertamenti.

Incidenti precedenti con la culla

In passato, la culla termica della stessa parrocchia ha già salvato due neonati, permettendo ad entrambi di avere una nuova famiglia: un bimbo nel 2020 e una bambina, avvenuto solo un anno fa, proprio il giorno dell’antivigilia di Natale. Purtroppo, oggi si segna un capitolo drammatico, sul quale le indagini cercheranno di fare chiarezza.

*Ultimo aggiornamento ore 19.55

Enzo Libudzic
Enzo Libudzic
Specializzato nel mondo della casa, Enzo Libudzic esplora le ultime tendenze e i consigli per migliorare la vita quotidiana. La sua esperienza di scrittore gli consente di fornire contenuti chiari e stimolanti per aiutare i lettori a ottimizzare il proprio spazio abitativo. Formazione: Master in Comunicazione e Giornalismo, Università di Bologna. Laurea in Interior Design, Politecnico di Milano. Contatto: +39 331 879 45 21 E-mail: enzo.libudzic@moladibaritv.it Con sede a Bari, Enzo è sempre alla ricerca di nuove idee per arricchire le case dei suoi lettori!
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