La Regione identifica due strutture riservate per garantire protezione immediata e facilitare il reinserimento. Aumento significativo degli accessi ai centri antiviolenza: +740 in un anno.
Rafforzamento della rete di supporto
La Puglia intensifica la sua rete di assistenza per le donne vittime di violenza con l’attivazione delle prime due case di emergenza a livello regionale.
Strutture temporanee e segrete
Questi centri, caratterizzati da una natura temporanea e un indirizzo segreto, rappresentano un passo cruciale in direzione dell’accoglienza in case rifugio di primo livello. Offrono protezione immediata a donne che si trovano isolate o accompagnate da figli e che stanno cercando di fuggire da situazioni di violenza. Si tratta di un’iniziativa sperimentale, concepita per monitorare l’efficacia delle soluzioni organizzative proposte.
Collaborazione tra enti
Questo progetto è frutto della collaborazione tra la Regione, i diversi ambiti territoriali, e i 30 centri antiviolenza (CAV) presenti, oltre alle 18 case rifugio già attive nella regione. L’intenzione è quella di migliorare l’accoglienza per le donne e i loro figli minori che versano in situazioni di grande vulnerabilità. Viene così garantito un intervento rapido, con l’attivazione di progetti di supporto personalizzati.
Formazione e informazione
Oltre all’istituzione di nuove case di emergenza, la Regione continua a puntare sulla formazione degli operatori del Sistema Antiviolenza, che include personale sanitario e forze dell’ordine. Sono in corso anche attività informative in collaborazione con i CAV e gli istituti scolastici. Quest’anno sono stati istituiti anche Centri per uomini che commettono atti di violenza, mentre la Rete Emergenza Donna (Red) è stata ampliata. È stata introdotta una misura per sostenere l’empowerment e l’autonomia delle donne, così da agevolare il loro percorso di uscita dalla violenza attraverso opportunità abitative e di reinserimento lavorativo.
Dati significativi sull’accesso ai servizi
Un dato significativo proviene dal rapporto 2024 dell’Osservatorio regionale sulla violenza a donne e minori, istituito dalla Legge Regionale 29/2014. Questo organismo ha il compito di raccogliere e analizzare i dati forniti da tutte le entità della rete antiviolenza, per indirizzare efficacemente le future iniziative. Nel corso di un anno, si è registrato un incremento di +740 accessi ai centri antiviolenza rispetto all’anno precedente, per un totale di circa 3000 accessi. Questo aumento dimostra come i servizi antiviolenza stiano diventando sempre più radicati e capaci di rispondere ai bisogni delle donne.
Commenti delle autorità locali
“La Regione sta testando nuove forme di supporto per le donne vittime di violenza. A partire da oggi, possono contare su un rifugio dove spero possano riacquistare la serenità necessaria per riprendere in mano le proprie vite, cercando un nuovo equilibrio personale, affettivo e relazionale”, ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
“La Puglia continua a seguire una strategia mirata a sviluppare e consolidare un sistema di servizi e interventi stabili e diffusi, per offrire risposte qualificate alle donne in cerca di aiuto, tenendo conto delle specifiche necessità di protezione, supporto economico, alloggiativo e inclusione socio-lavorativa”, ha concluso Valentina Romano, direttrice del dipartimento Welfare della Regione Puglia.