Il governatore della Puglia ha richiesto una revisione riguardo al documento approvato il 18 dicembre dal Consiglio regionale, sostenendo che la versione finale approvata includa una norma sulla trasparenza delle nomine che era stata effettivamente respinta.
Contesto della situazione
Nonostante l’accettazione in Aula, l’emendamento si era trovato a dover affrontare una dichiarazione di rigetto basata su un’interpretazione erronea dello Statuto regionale, riconosciuta poi come tale dall’Ufficio di presidenza. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, avrebbe inoltrato un esposto alla Procura per indagare se la legge di bilancio approvata il 18 dicembre dal Consiglio regionale contenga un possibile falso, poiché nella sua forma definitiva sarebbe stato integrato un emendamento precedentemente respinto erroneamente, ora parte della legge firmata dallo stesso governatore.
La polemica dell’emendamento
La notizia è stata riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. L’emendamento controverso è stato proposto dalla Consigliera del Movimento 5 Stelle, Antonella Laricchia, ed è incentrato sulla questione della trasparenza nelle nomine.
Reazioni di Antonella Laricchia
Antonella Laricchia, autrice dell’emendamento discusso, ha commentato le azioni legali intraprese dal governatore Emiliano. “Recentemente, tramite i media, abbiamo appreso che il Presidente Emiliano si sarebbe ‘infuriato’ per l’inclusione dell’emendamento sulla trasparenza delle nomine all’interno della legge di bilancio, arrivando a definire ‘falso’ un testo che riflette la volontà democratica del Consiglio regionale – ha rivelato in una dichiarazione. – Questa reazione impulsiva dimostra che i miei dubbi riguardo ai tentativi di influenzare l’ufficio di presidenza durante l’ultima riunione del Consiglio Regionale erano probabilmente fondati. La buona notizia è la richiesta di indagine fatta alla magistratura, che probabilmente valuterà anche la legittimità dei tentativi di influenza sull’Ufficio di Presidenza avvenuti il 20 dicembre e oggi.”
Dettagli sull’emendamento
“La norma in discussione non limita le prerogative del governatore”, ha continuato Laricchia, “ma introduce principi di trasparenza, imparzialità e professionalità per le nomine regionali. Inoltre, impedisce che le nomine pubbliche diventino delle ricompense per candidati non eletti. Si tratta di una misura a favore di tutti i cittadini pugliesi, che richiedono istituzioni più giuste e nomine basate sul merito, non influenzate da dinamiche politiche. Fatico a capire come il rispetto della democrazia e delle normative possa generare ‘rabbia’. Questo emendamento nasce da un processo di voto regolare e rappresenta una correzione istituzionale che rafforza la credibilità del Consiglio regionale. Desidero esprimere il mio riconoscimento all’Ufficio di Presidenza e alla Presidente Capone per aver avuto il coraggio di prendere la decisione giusta, anche di fronte a pressioni significative. A loro e ai dirigenti che hanno svolto un notevole lavoro di verifica di legittimità durante le festività natalizie va la mia massima solidarietà. Sono più preoccupanti le ripercussioni di scelte sbagliate rispetto alla reazione di Emiliano. Questo episodio evidenzia come il Consiglio possa svolgere un ruolo di garanzia per la trasparenza e i principi democratici. Rispettare le regole non è un’opzione, ma un dovere. E sono fiera che questa norma, ora legge, rappresenti un passo avanti per la nostra Regione.”
